Geneetic, anche grazie ad un eccellente livello di informatizzazione dei dati legati ai processi produttivi, ha l’obiettivo di raggiungere un “Full Chain Traceability” al fine di poter garantire al consumatore la massima sicurezza. Per garantire l’assoluta tracciabilità del materiale fornito, ci basiamo sull’identificazione univoca degli animali tramite analisi del DNA, in collaborazione con l’Istituto LGS di Cremona. Disponendo del profilo genetico di ciascun soggetto, e di un database dedicato, è possibile, lungo tutta la filiera:
— Rintracciare l’origine del soggetto
— Verificare la corrispondenza fra etichetta-dose e tipo genetico
— Effettuare diagnosi di parentela

Come tracciamo
Identificazione primaria
Identificazione dei soggetti in ingresso mediante marche auricolari con microchip: queste sono dotate di un sistema di incapsulamento del campione bioptico per la codifica del DNA, e di un codice a barre prestampato. L’identificazione avviene attraverso un lettore di codice a barre.
Identificazione e prelievo
Al momento della raccolta del seme, l’operatore – grazie a un lettore di microchip, da puntare verso la marca auricolare – stampa l’etichetta da applicare al sacchetto: questa riporta un QR Code, che riassume i dati del soggetto (matricola, box, razza, operatore, ora del prelievo).
Identificazione in laboratorio
All’interno del laboratorio, un lettore di QR Code collegato al software di gestione prelievi identifica il soggetto. Vengono quindi inseriti i dati dell’analisi quanti-qualitativa (procedura volta a determinare il numero di dosi che si possono ricavare dal prelievo).

Etichetta prelievo ed etichetta dose
Viene stampata l’etichetta prelievo, e, dopo l’identificazione (grazie a un lettore di codice a barre situato nella stazione di riempimento) si procede al confezionamento automatizzato delle dosi. In concomitanza, il software stampa un’etichetta per ogni singola dose.
Condizionamento termico
Una volta confezionate, le dosi passano gradualmente da una temperatura di 32°C alla temperatura di stoccaggio (17° C), attraverso tre ambienti a temperatura controllata. A questo punto si procede all’evasione dell’ordine per ciascun cliente, in base ai documenti di trasporto prodotti con l’ausilio del gestionale.